A prima impressione, la consulenza psicologica e la psicoterapia on line o al telefono possono apparire come trovate alla moda, ma di dubbia efficacia. Però si sa, a volte le apparenze ingannano.
E difatti, numerose ricerche condotte confrontando le consulenze on line con quelle classiche, dimostrano che i trattamenti a distanza funzionano tanto quanto quelli vis-a-vis, se non meglio.
Per esempio, uno studio del 2006 condotto presso l’Università del Michigan ha rivelato che la terapia fatta con web-cam è ugualmente efficace nel trattamento del distubo ossessivo compulsivo, rispetto ai trattamenti tradizionali; inoltre, anche on line si è venuta a stabilire una forte alleanza terapeutica tra pazienti e specialisti.
Nel 2010, ricercatori dell’Istituto Karolinska in Svezia ha messo in luce che i trattamenti cognitivo-comportamentali per il disturbo di panico ricevuti online e di presenza hanno uguale efficacia terapeutica. Addirittura, nel trattamento dei sintomi depressivi, un team di ricercatori tedeschi e svizzeri ha rilevato che a distanza di tre mesi, i pazienti seguiti on line hanno manifestato meno sintomi rispetto a quelli seguiti di persona.
Potremmo continuare elencando una sfilza di studi che valorizzano l’efficacia di un sostegno psicologico on line o telefonico, ma forse è più importante segnalare che la scelta deve ricadere su professionisti certificati, in grado di erogare servizi di qualità. È essenziale che essi informino i pazienti sulle modalità di svolgimento delle sedute on line e sui costi in modo trasparente.
Detto questo: per quale motivo non dovremmo affidarci a una cura altrettanto efficace ma meno costosa (non si paga lo studio del professionista) e che si può fare stando comodamente a casa propria?
La scelta del terapeuta giusto non è sempre facile. Scoprire che cosa determina realmente il successo in terapia, potrà aiutare l'aspirante paziente a fare la scelta appropriata.
Il termine ‘psicoterapia’ si riferisce, etimologicamente, alla cura dell’anima. Oggi si tende a definire tale cura come l’insieme di metodi per trattare i disturbi mentali, oppure come un insieme di tecniche per rimuovere i disturbi del comportamento; oppure ancora, una forma di aiuto per la soluzione di problemi. Abbiamo già tre diverse definizioni di psicoterapia, e altre ancora potremmo trovarne; questo ci dice che non esiste una psicoterapia, ma tante quante sono le scuole di pensiero in materia. In altre parole, le principali teorie della mente che sono nate nel XX secolo, hanno dato luogo ad altrettante terapie psicologiche. Questa affermazione ci permette di giungere ad una conclusione immediata: in base al terapeuta a cui ci affidiamo, il nostro disagio psicologico verrà valutato e trattato diversamente.
Non è il caso di confondersi: tutti gli approcci sono efficaci, come è stato evidenziato dalle ricerche; e se un tempo si segnalava la superiorità di una tecnica rispetto alle altre, oggi queste differenze non sono considerate così significative. In realtà, a determinare l’esito positivo di una terapia concorrono maggiormente i fattori “aspecifici” (alleanza terapeutica, aspettative di successo, elevata motivazione, ecc.) rispetto ai fattori “specifici” (tecniche utilizzate in psicoterapia).
Gli elementi che caratterizzano la psicoterapia e la differenziano da una qualsiasi altro tipo di relazione, sono la motivazione (entrambe le parti accettano di affrontare il percorso di cura), la capacità del terapeuta di ascoltare e saper contenere il disagio altrui, e la sua capacità di sospendere il giudizio (cioè egli si astiene dal formulare giudizi personali sui pazienti). Inoltre, lo specialista accoglierà il paziente in modo onesto e rispettoso. Già questi fattori costituiscono una base solida che agevolerà il cambiamento, ma non è tutto.
È importante anche accennare al ruolo del paziente e a come egli percepisce il proprio disagio. Tutte le ricerche sull’argomento concordano nel ritenere importante la fiducia nei risultati e la capacità di predire l’esito di un intervento: il solo pensare di volere e poter stare meglio, aumenta le possibilità di successo reale. Quindi capire di avere un ruolo attivo, sia nella genesi del problema psicologico, che nella possibilità di uscirne fuori, aumenta di molto le possibilità di successo. Viceversa, considerarsi malati e passivi di fronte alla possibilità di guarire, ostacola notevolmente la stessa guarigione. In altri termini, l’esito della psicoterapia è influenzato dall’atteggiamento del paziente; tra l'altro, lo stesso principio vale anche per i trattamenti medici ambulatoriali e ospedalieri. Ben venga allora la scelta di un terapeuta che responsabilizza il paziente e ne incoraggia l’autonomia.
In conclusione, se vogliamo essere dei “buoni pazienti”, non ci rimane che scegliere, a pelle, il professionista che più di tutti ci ispira fiducia; questo perchè la fiducia reciproca è un fattore molto importante nella costruzione di una relazione di aiuto. La nostra forza di volontà e la consapevolezza di poter guarire faranno il resto.
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